Pietro dunque, vedutolo, disse a Gesù: "Signore, e lui?" Gesù rispose: "Se voglio che egli rimanga finchè io venga, che importa a te? Tu seguimi". (Gv. 21, 21 -22)

Alcuni di voi hanno manifestato il desiderio di collaborare alla crescita del gruppo di meditazione, così come proposto nei volantini. Voglio subito chiarire che il focus della mia attenzione sarà sulla disponibilità ad instaurare sinceri rapporti di fratellanza, piuttosto che "sull'essere capaci". Il fare ed il pensare sono due aspetti importanti, ma c'è anche il sentire. Alcuni di noi sono diventati capaci di anestetizzare ciò che sentono, allo scopo di risolvere un possibile conflitto. Non tutto ciò che sentiamo infatti è possibile gestirlo, e la paura di cadere in una crisi di identità senza punti di riferimento è grande. E' il motivo per cui diventiamo controllanti. Non riusciamo più a "lasciarci andare". La nostra vita assume un binario dal quale non vogliamo uscire, e dal quale non possiamo più uscire, anche se stiamo male.

La meditazione non è una pratica sulla quale dobbiamo migliorare la tecnica e la competenza. La proposta della meditazione è una nuova esperienza di vita. E' un modo di vivere. Potete scegliere di provare a compiere questo cammino, e di instaurare dei rapporti più chiari con l'altro, o continuare a rifugiarvi della vostra fortezza.

Mi propongo per formare un gruppo che desideri la prima scelta.

Meditazione Cristiana

Altre riflessioni sulla meditazione

Qui di seguito delle riflessioni proposte durante gli incontri di meditazione nel periodo dal 31.07.02 al 24.0105.