Il Transfert ed il Controtransfert

Scrive Andrè Louf a pagina 88 del suo libro "generati dallo Spirito": Il fatto di accompagnare un altro può peraltro rimediare, in parte, alle lacune dell'accompagnamento a suo tempo ricevuto con più o meno efficacia. Anche per l'accompagnatore infatti, la situazione di transfert è innanzitutto una chance, e non un rischio. Se gestita correttamente può in definitiva costringerlo ad una rinuncia positiva dei propri desideri, insegnargli a "desiderare senza essere esaudito", obbligandolo a diminuire incessantemente dinanzi alla libertà e alla autonomia crescente dell'altro. In una parola: è una occasione non da poco per imparare ad amare veramente. Si, nell'accompagnamento spirituale sono entrambi gli interlocutori a trarne beneficio.

Tuttavia, per quanto importante possa essere, la relazione di transfert non esaurisce tutto il senso della relazione implicata nel dialogo di accompagnamento. Tutt'altro, e questo va detto. In ogni relazione, del resto, c'è sempre ben di più del transfert e del controtransfert: vi è offerta una reale possibilità di un contatto in profondità in cui l'io autentico dell'uno entra in comunione con l'io autentico dell'altro. Un analista inglese, Fred Blum, ha chiamato questa possibilità "la terza dimensione" di ogni relazione analitica. Questa terza dimensione non è senza relazione con l'Amore o con la vita di Dio al cuore di ogni essere, nasconde in sé la potenza creatrice capace di trasformare la relazione e di operare la guarigione. 

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