LA NUOVA VITA PER LA NUOVA UMANITA’.
Il Movimento Psicospirituale porta avanti una dichiarata missione per la
crescita delle persone, affinché ciascuno trovi la nuova vita e contribuisca alla
nuova umanità. Leggiamo le parole di un brano sacro senza pregiudizio, con lo
scopo di lasciare che ogni stimolo della realtà faccia il suo lavoro dentro di
noi. E’ l’ultimo episodio del quarto Vangelo. In pratica è la fine dei Vangeli.
Leggerlo e rileggerlo e meditarlo può essere una fonte inesauribile di significati
essenziali e nascosti. Fermati con te stesso nella quiete e nel silenzio, apriti
e lasciati andare alla sua comprensione profonda.
Giovanni 21
Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon
Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle
di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due
discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo
anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte
non presero nulla.
Quando già era l'alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si
erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da
mangiare?». Gli risposero: «No». Allora disse loro: «Gettate la rete dalla
parte destra della barca e troverete». La gettarono e non potevano più tirarla
su per la gran quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a
Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse
ai fianchi la sopravveste, poiché era spogliato, e si gettò in mare. Gli altri
discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci:
infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e
del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po' del pesce che avete preso ora». Allora
Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di
centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò.
Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava
domandargli: «Chi sei?», poiché sapevano bene che era il Signore.
Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il
pesce. Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo
essere risuscitato dai morti.
Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giovanni,
mi ami tu più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti
amo». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo: «Simone di
Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti amo». Gli
disse: «Pasci le mie pecorelle». Gli disse per la terza volta: «Simone di
Giovanni, mi ami?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli
dicesse: Mi ami?, e gli disse: «Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo». Gli
rispose Gesù: «Pasci le mie pecorelle. In verità, in verità ti dico: quando eri
più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai
vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove
tu non vuoi». Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe
glorificato Dio. E detto questo aggiunse: «Seguimi».
Pietro allora, voltatosi, vide che li seguiva quel discepolo che Gesù
amava, quello che nella cena si era trovato al suo fianco e gli aveva
domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, vedutolo, disse a
Gesù: «Signore, e lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché
io venga, che importa a te? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la
voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che
non sarebbe morto, ma: «Se voglio che rimanga finché io venga, che importa a
te?».
Questo è il discepolo che rende testimonianza su questi fatti e li ha
scritti; e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte
altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che il
mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.